Il ministro Boccia convoca le Regioni, si parla anche di scuola e trasporto pubblico locale. Presenti anche Lucia Azzolina e Paola De Micheli.
Mentre si attende l’intervento del Premier Conte, che nella giornata del 18 ottobre presenterà le misure contenute le nuovo decreto preparato per fronteggiare la nuova fase dell’emergenza coronavirus, il Ministro Boccia convonca le Regioni evidentemente per fare il punto sul nodo scuola-trasporti. Presenti al vertice infatti anche la ministra Azzolina e la ministra De Micheli.
Coronavirus, governo al lavoro in vista del nuovo Dpcm. Boccia convoca le Regioni, presenti anche la Azzolina e la De Micheli
Il confronto sulla scuola e sui trasporti dovrebbe essere l’ultimo tassello prima del definitivo via libera al governo, pronto a licenziare il nuovo decreto contro il coronavirus.
Le prime schermaglie sulla scuola sono iniziate di fronte alla richiesta dei Presidenti delle Regioni di procedere con la Didattica a distanza per i ragazzi delle scuole superiori. Richiesta respinta dalla ministra Azzolina che ha difeso il lavoro fatto dal suo Ministero per regalare ai ragazzi una scuola sicura. E in effetti non si registrano particolari criticità all’interno degli istituti. Il problema principale è legato a tutto quello che circonda il mondo della scuola, come ad esempio la pressione sul trasporto pubblico locale nelle ore di punta.
Lo scontro tra il governo e le Regioni si è infiammato dopo che il Presidente della Regione Campania ha disposto la chiusura delle scuole per fronteggiare l’aumento dei casi di Covid sul territorio. Ovviamente la chiusura degli istituti era uno dei tanti provvedimenti restrittivi adottati. A poche ore di distanza, Attilio Fontana ha presentato la nuova ordinanza per la Lombardia disponendo un rafforzamento della Didattica a distanza alternata, quindi non esclusiva.
Il rapporto tra la scuola e i mezzi di trasporto
Il dato di fatto è che il problema legato ai trasporti esiste. E inevitabilmente la scuola contribuisce ad aumentare la pressione sul servizio del trasporto pubblico.
Il governo vuole provare a venire a capo all’annosa questione per poi licenziare un decreto che possa essere definitivo e convincente. Un provvedimento che possa rimanere in vigore per due settimane in modo che si possa procedere con una analisi realistica degli effetti collegati alle restrizioni. Solo in quel caso sarà possibile capire se la strada intrapresa possa essere quella giusta o se possa esserci bisogno di nuove restrizioni. La sensazione è che si possa procedere con un rafforzamento della didattica a distanza, con lo scaglionamento degli orari di ingresso e di uscita dagli istituti. Si procederà inoltre con il rafforzamento dello smart working.
Le difficoltà del trasporto pubblico locale
Risolvere il problema dei trasporti non è cosa semplice. Non è possibile infatti, per mancanza di mezzi e/o di fondi aumentare le corse. Abbassare il limite di capienza potrebbe essere una non soluzione, in quanto si sposterebbero gli assembramenti dai mezzi di trasporto alle fermate dell’autobus o della metro. Indi per cui bisogna fare in modo che meno persone abbiano bisogno di prendere i mezzi di trasporto, almeno nella stessa fascia oraria.
Boccia, “Siamo in una fase nuova dell’emergenza”
“All’incontro di oggi abbiamo voluto che ci fossero tutti gli attori in campo, dai ministri alle Regioni, agli enti locali, per uscirne più uniti e più forti. Siamo in una fase nuova dell’emergenza sanitaria, con reti sanitarie più forti ma con tanti contagi in più e molti tamponi in più. Solo con la flessibilità e la responsabilità di tutti riusciamo a trovare soluzioni condivise. Su scuola, università e trasporti le proposte di Regioni ed enti locali sono di buon senso e vanno nella direzione auspicata da tutti noi per tutelare al massimo salute, attività scolastiche e universitarie e funzionamento delle nostre città. Chi vive le complessità quotidiane dei territori merita il massimo dell’ascolto“, ha dichiarato il ministro Boccia come riferito dall’ANSA.
Scuole e Università restano aperte
Stando a quanto appreso, scuole e università restano aperte. Gli istituti stanno reagendo bene ai casi di coronavirus e quasi alla fine del mese di ottobre non si registrano particolari criticità.
Per alleggerire la pressione sui mezzi di trasporto si dovrebbe procedere con un rafforzamento della Dad parziale, già in essere, e con uno scaglionamento degli orari di ingresso e di uscita dagli istituti.